Solfato di rame

Nozioni preliminari

Il solfato di rame è una soluzione solitamente diluita che apporta una percentuale (solitamente dal 5% al 30%) di rame nel vino.

Il rame ha una fortissima azione ossidante sul vino e viene utilizzato per togliere problemi di ridotto, o più comunemente per prevenirli al momento dell’imbottigliamento; viene utilizzato anche durante gli affinamenti sulle fecce o in legno. bisogna comunque considerare sempre che il rischio di una eccessiva ossidazione o di una diminuzione della longevità con apporti importanti di solfato di rame è sempre presente.

Dosi d’impiego

Il solfato di rame viene aggiunto solitamente durante una omogenizzazione della vasca, a seconda della fase in cui viene aggiunto può essere associato ad un’aggiunta di anidride solforosa per tamponarne l’azione ossidante, un po come succede per l’utilizzo di acido ascorbico.

La dose massima legalmente consentita è di 1 mg/l di rame, ciò significa che bisogna dosare con grandissima attenzione questo additivo se si vuole avere un margine di operatività al momento dell’imbottigliamento; quindi il consiglio è quello di aggiungere una dose di 0,2 mg/l alla messa in barrique dei vini rossi e la stessa quantità sui vini bianchi solo se le necessità lo impongono, ovvero se c’è della riduzione; anche in caso di vini ridotti un travaso all’aria è sempre preferibile ad un’aggiunta di solfato di rame.

Un aspetto che è importante ricordare è che non è indispensabile aggiungere rame all’imbottigliamento, specialmente su vini rossi affinati e destinati a un lungo invecchiamento, mentre è consigliabile usare quantità fino a 0,3 mg/l su vini bianchi giovani e di pronta beva, mentre per i vini rossi giovani anche dosi fino a 0,6 mg/l possono avere un buon impatto sulle note di frutti rossi.